Sicilia la nuova frontiera del vino di qualità.
La coltivazione della vite fu portata in Sicilia dai Fenici e dai Greci tra l'VIII e il VI secolo a.C. ma la regione arrivò alla notorietà enologica con la nascita del Marsala, il vino liquoroso legato alla figura del commerciante inglese John Woodhouse che, nel 1773, approdò nel porto dell’omonima cittadina e ne divenne il primo fautore.
Alla fine degli anni '50 del XX secolo si diede vita alle prime cantine sociali, che raccolsero i piccoli produttori vitivinicoli in cooperative; dagli anni '70, l'affinarsi delle tecniche di vinificazione hanno portato all'istituzione di numerosi vini a denominazione d'origine controllata.
Molti sono i vitigni autoctoni dell'isola, sia a bacca bianca che nera: zibibbo, nero d'Avola, carricante, nerello cappuccio e mascalese, grecanico, catarratto, grillo, frappato, perricone e inzolia. Negli ultimi anni, coraggiosi viticoltori hanno ridato vita ad antichi vigneti abbandonati in zone spesso difficili da raggiungere e, molti altri, si sono affidati ai vitigni internazionali per dare maggior lustro a tutta la produzione regionale.
La Sicilia è il luogo ideale per la coltivazione della vite, la varietà dei suoli ed il clima caldo e ventilato permettono la produzione di uve dalle ottime caratteristiche organolettiche che non richiedono complessi interventi colturali; la regione è oggi capace di offrire una vasta gamma di vini, adatti a qualsiasi circostanza e per tutti i gusti. La coltivazione della vite e la produzione di vino sono diffuse in tutto il territorio siciliano e il patrimonio ampelografico dell'isola è davvero interessante.
Tasca d’Almerita: duecento anni di lenta maturazione.
Villa Tasca, ubicata appena fuori Palermo, è immersa in una flora rigogliosa e variegata, fu prima tenuta di caccia, poi residenza.
Quest’oasi verde, che ha sempre ospitato anche i vigneti, divenne una delle più antiche cantine regionali già alla metà dell’800.
Con l'allargamento urbano della città, di inizio '900, si ridussero però le aree coltivabili, motivo per cui la produzione del vino fu trasferita da Palermo alla Tenuta Regaleali, nel centro della Sicilia, con lo scopo di farne un'azienda agricola modello, moderna e specializzata: inizia così la lunga storia della produzione del Rosso del Conte, riserva di nero d'Avola e perricone, e del Regaleali Bianco, il primo vero interprete del più puro made in Sicily.
Tasca d'Almerita coltiva oggi quasi 600 ettari di vigneto divisi in cinque tenute; conta più di settanta dipendenti, che danno vita ogni anno a moltissimi prodotti diversi.
Negli ultimi dieci anni Tasca ha acquisito la tenuta di Capofaro a Salina, sulle Isole Eolie, dove produce la tradizionale malvasia e gestisce un resort.
Ha deciso inoltre d’impiantare sull'Etna ed ha allargato la propria azione anche verso Marsala. Una storia moderna soprattutto fatta di uomini, condotta con un’ampia visione verso il futuro, perché il successo vero, quello che rimane, è frutto dell'uomo nel tempo.
Guido Invernizzi, novarese di nascita, laureato in medicina e specializzato in chirurgia generale, opera presso l'ospedale Maggiore di Novara. Noto ed apprezzato relatore abilitato per numerose lezione di tutti i livelli, tiene regolarmente lezioni e degustazioni in Italia e all'estero.
In degustazione:
Rosso del Conte 1979 - Contea di Sclafani DOC
Rosso del Conte 1998 - Contea di Sclafani DOC
Rosso del Conte 2004 - Contea di Sclafani DOC
Rosso del Conte 2007 - Contea di Sclafani DOC
Rosso del Conte 2011 - Contea di Sclafani DOC
Rosso del Conte 2010 Riserva - Contea di Sclafani DOC
Sabato 14 novembre 2015, ore 15:45
The Westin Palace Hotel - Sala Castaldi
Quota di partecipazione: 40 €
Apertura prenotazioni: 10 ottobre 2015
Per prenotare è necessario registrarsi sul sito, dal 10 ottobre, accedendo dal menù "Login" e poi andare sulla pagina "Prenotazioni" per riservare il posto utilizzando il sistema di prenotazioni on-line
L'evento è riservato ai soci AIS in regola con la quota associativa 2015